Restauro di Palazzo Colonna


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Cenni Storici. L’edificazione delle varie ali di Palazzo Colonna si è protratta per cinque secoli e ha comportato la sovrapposizione di diversi stili architettonici, all’esterno ed all’interno. Il palazzo è così caratterizzato e rispecchia diverse epoche di appartenenza. In età medievale a partire dal XIV secolo fino al XV si presentava come una vera e propria fortezza per il presidio della famiglia su questa parte di città. Oddone Colonna, eletto papa l’ 11 novembre 1417 e assunto il nome di Martino V, destina il Palazzo a Sede Pontificia e vi abita dal 1420 al 1431, anno della morte. Nel corso del 1600, il Palazzo assume la veste di un grande palazzo barocco per volere di tre generazioni di famiglia, i cui principali esponenti sono Filippo I, il Cardinale Girolamo I e Lorenzo Onofrio, che si affidano ad architetti e artisti di grande competenza e notorietà. Prestano infatti la loro consulenza Gian Lorenzo Bernini, Antonio del Grande, Carlo Fontana, Paolo Schor e molti altri. Di quest’ epoca è anche la costruzione della splendida e maestosa Galleria Colonna, che si affaccia per 76 metri su Via IV novembre.

Il progetto. Il restauro del Palazzo ha interessato le facciate esterne prospicienti piazza SS.Apostoli, via IV Novembre e parte di via della Pilotta nonché i prospetti completi della Coffee House. Lo stato di degrado presente prima del restauro era dovuto, oltre al normale deterioramento del trascorrere del tempo, ai fumi di scarico del traffico veicolare che cinge il palazzo soprattutto nel lato di via IV Novembre. Pertanto in prima istanza si è proceduto ad un lavaggio con acqua tramite idropulitrice di tutte le superfici. Successivamente le parti ad intonaco sono state completamente revisionate, spicconate le parti ammalorate e riprese con intonaci di sola calce e pozzolana secondo la regola dell’arte premoderna.

Particolare cura è stata usata per la salvaguardia degli elementi architettonici ad ornato plastico in stucco, quali mensole, fregi e cornici modanate che sono stati consolidati con malta di calce additiva e resine acriliche. Le parti mancanti sono state ricostruite con modini in legno del tutto simili alle esistenti al fine di conservare l’integrità generale del manufatto di facciata. In ultima fase su tutte le superfici ad intonaco è stata realizzata la finitura a stucco romano composta da malta di calce e polvere di marmo e successivamente la tinteggiatura degli intonaci, delle cornici, degli stucchi e dei fregi con pittura a base di latte di calce e terre naturali con velatura finale secondo le cromie indicate dalla Soprintendenza. Sono state revisionate e sostituite inoltre, le copertine in ardesia e peperino a protezione dei cornicioni di gronda, verniciati i portoni monumentali su piazza SS. Apostoli. La zoccolatura in travertino che cinge il palazzo ha subito una pulitura più accurata con sistema a bassa pressione a vortice rotativo elicoidale con granulato finissimo neutro al fine di salvaguardare le superfici lapidee originarie.


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