Jacopo Di Cera

Nato a Milano nel 1981, dopo una carriera nel mondo della comunicazione Jacopo Di Cera si dedica interamente all’arte e si trasferisce a Roma.
Studia fotografia con grandi maestri internazionali, vincendo nel 2010 un concorso del National Geographic.
Nel 2016 elabora una nuova forma artistica che definisce Fotomaterismo, sviluppata con il progetto Fino alla Fine del Mare dedicato al tema della migrazione e alle barche di Lampedusa.
Il progetto ottiene ampio riconoscimento ed è esposto in musei e fiere internazionali come Paris Photo Fair, PAN Napoli, Mia Photo Fair Milano, Les Rencontres d’Arles, Paratissima Torino e Atelier Photo Ginevra.
Nel 2017 espone alla Biennale d’Arte di Venezia e all’Arsenale, ospite sull’imbarcazione Edipo Re di Pier Paolo Pasolini, ottenendo grande visibilità internazionale.
Successivamente realizza Il Rumore dell’Assenza, dedicato al terremoto di Amatrice, e MiRo (Milano-Roma), un progetto sociale sul pendolarismo.
Dal 2017 sperimenta nuove tecnologie, tra cui l’uso dei droni, e sviluppa il progetto Sospesi, un racconto umano del territorio italiano.
Dal 2020 si dedica anche all’arte digitale con progetti come Infinity, presentati a Roma, Milano e in eventi internazionali a Miami, New York, Dubai, Lisbona e Parigi.
Nel 2024 partecipa alla Dubai Art Fair su invito del Consolato Italiano, e nel 2025 la fiera gli commissiona l’opera Retreat come installazione principale sul tema del cambiamento climatico.
Le sue opere, fotografiche e digitali, sono oggi presenti in gallerie italiane e internazionali e in importanti collezioni private.

Human Evolution

Un’umanità in movimento attraversa il confine tra due mondi: il futuro, bianco e incerto della neve, e il passato, ruvido e consumato della terra.
La prospettiva zenitale annulla ogni gerarchia, mettendo tutti sullo stesso piano. Nel video, il flusso è infinito: una processione senza fine, simbolo di un’evoluzione collettiva, tra ciò che ci lasciamo alle spalle e ciò che ci attende. Nel fermo immagine resta l’ombra, come traccia, come eco dell’anima.
Un’opera che parla del tempo, del cammino e della nostra fragile direzione.

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@jacopodicera